Secondo uno studio condotto dall’University College di Londra e pubblicato sul European Journal of Social Psychology, in media servirebbero 66 giorni per trasformare un nuovo comportamento in un’abitudine consolidata. Poco più di 2 mesi e, come per magia, ogni novità può diventare un automatismo.
Non sorprende, quindi, come i lunghi mesi di lockdown abbiano modificato radicalmente i comportamenti di consumo degli individui di tutto il mondo e abbiano cancellato – forse per sempre – il tradizionale modo di vendere e comprare, aprendo le porte al futuro.
Per la prima volta, molti consumatori sono stati costretti ad acquistare online, superando preconcetti e resistenze. Progressivamente, chi già comprava online – magari ogni tanto e in modo mirato – ha ampliato le categorie merceologiche d’interesse ed ha aumentato lo shopping online, in termini di frequenza e volumi.
Siamo così cambiati? Sì, tanto: Euromonitor ha svolto un’indagine accurata, osservando il nuovo rapporto tra consumatori e canali digitali, e ha scoperto che…
1. Nel 2021 la crescita online riguarderà tutti i settori
Rispetto al 2020, i consumatori si lasceranno convincere ad acquistare molti più beni e servizi attraverso smartphone e tablet. Se fino ad oggi la grande star della svolta digitale è stata essenzialmente il settore dei generi alimentari e del food delivery – con dati impressionanti per il mercato nostrano che parlano di 1 italiano su 4 che ordina pasti a domicilio – il 2021 vedrà i clienti ampliare la propria gamma di acquisti tramite e-commerce.
Viaggi, beni per la cura della persona, capi di abbigliamento, accessori e oggetti tecnologici vedranno crescere la percentuale delle vendite online in doppia cifra, raggiungendo soglie fino a ieri insperate.
2. Millennials e Generazione X guideranno la rivoluzione
Altro che Gen Z e Post-Millennials: la trasformazione dello shopping, da offline a online, è saldamente capitanata dai consumatori nati tra la metà degli anni 70 e l’inizio degli anni ’90. Abbastanza smart e pratici con gli strumenti digitali, con cui lavorano, giocano e si intrattengono, e decisamente solidi a livello economico, sono il target più interessante e redditizio. Cosa comprano di più? Generalmente spendono in prodotti di bellezza, in beni per la cura della persona e in oggetti elettronici. I più giovani, con un’età compresa tra i 15 ed i 30 anni, invece, online comprano viaggi, vestiti, scarpe e – ovviamente – cibo. Tanto, tanto, cibo.
3. Preferiremo “farlo mobile”
Sono sempre di più gli italiani che comprano online, soprattutto da smartphone.
Nonostante il lockdown abbia costretto tutto il mondo a fermarsi ed a rimanere in casa, a farla da padrone nell’e-commerce sono stati comunque gli strumenti mobili. Archiviato il pc, i consumatori di tutto il mondo hanno riempito i loro carrelli sui cellulari, magari rapiti da qualche offerta sponsorizzata comparsa sui social network su cui trascorrono buona parte del loro tempo libero, o conquistati dai nuovi tool digitali a servizio dello shopping. Oggi sul cellulare si può simulare il fitting in un camerino virtuale, si può seguire un tutorial di make-up in live streaming e si può addirittura acquistare da casa, seduti sul divano, parlando in videochiamata con il commesso di un negozio.
Bello, vero? Si scrive video-commerce, si legge ShopCall: è questo lo strumento più phygital del momento, che permette ai negozianti di aprire le porte del proprio store attraverso lo schermo di un cellulare. Il cliente non deve far altro che cliccare un link e attivare la videochiamata con il negozio: in pochi secondi sarà collegato con l’addetto alla vendita che, attraverso lo smartphone, potrà inquadrare i prodotti in vendita, presentare le novità appena arrivate in negozio e, soprattutto, consigliare i clienti e rispondere in tempo reale a tutti i loro dubbi, superando la freddezza di un acquisto online in solitaria e rendendo finalmente più umano il noioso shopping virtuale.